Analisi e riduzione dei fermi in un Impianto Industriale
Piano di manutenzione predittiva con l’ ausilio dell’ analisi vibrazionale
L’industria deve essere flessibile, per cui deve ridurre al zero le perdite per manutenzioni a guasto o preventive. Il monitoraggio delle condizioni, la capacità di raccogliere ed analizzare
i dati che provengono dalla macchina permettono di ridurre al minimo i tempi di fermo degli impianti.
Premessa:
i dati che provengono dalla macchina permettono di ridurre al minimo i tempi di fermo degli impianti.
Premessa:
La manutenzione
preventiva è una politica di manutenzione che si
prefigge l'obiettivo di eseguire un intervento manutentivo di "verifica
strumentale” analisi, revisione" "sostituzione" o
"riparazione", prima che nel componente si manifesti il guasto.
La manutenzione
predittiva è un tipo di manutenzione preventiva
che viene effettuata a seguito dell'individuazione di uno o più parametri che
vengono misurati ed estrapolati utilizzando appropriati modelli
matematici allo scopo di individuare il tempo residuo prima
del guasto. A tale fine si utilizzano svariate metodologie, come ad esempio le analisi sui lubrificanti, la misura
delle vibrazioni, la termografia, l'analisi
delle correnti assorbite, il rilievo di vibrazioni anomale e tante altre. Una
variazione delle misure effettuate rispetto allo stato di normale funzionamento
indicherà l'aumentare del degrado e, in definitiva, permetterà di prevedere il
momento del guasto.
Esempi
di tale metodo sono:
le
parti soggette ad usura, aumentando l'attrito, producono calore, questo aumento
di temperatura è evidenziato appunto dalla termografia;
il
motore lascia nell'olio particolato metallico che indica un principio di usura.
Prendendo piccole quantità di olio se ne può effettuare l'analisi chimica e
verificare la salute della macchina;
un
cuscinetto danneggiato, un disallineamento, uno squilibrio provocheranno un
aumento di vibrazioni.
lo
stesso sistema è usato per il controllo manutentivo del serraggio dei morsetti
dei cavi elettrici che se lenti, provocano calore per effetto Joule.
Tra
le analisi che abbiamo adottato, c’è la vibrazionale, questo Progetto di
monitoraggio dei motori delle linee di produzione nasce con lo scopo di ridurre
i guasti legati ad un fermo accidentale di uno di essi e di conseguenza un
fermo linea non programmato, con conseguente scarto e ritardi di produzione,
nonché, dispendio di risorse.
Su
ogni linea di produzione sono installati diverse motorizzazioni, quelle più
critiche sono all’ interno degli essicatoi che variano dai 50 ai 120
ventilatori che garantiscono una temperatura ed un umidità ideale necessaria
per garantire la qualità del prodotto.
Gli
altri motori sono quelli delle due viti di estrusione con motorizzazioni da 80
KW. Abbiamo tenuto in esame per il momento solo i ventilatori interni, perché a
parità di fermo per guasto, incidono maggiormente oltre che per mancata
produzione anche per scarto prodotto.
E’ stato stimato che per ogni ora di fermo il costo della mancata produzione è di circa 1500 €/ora senza contare i ritardi di produzione legati al fermo linea con
conseguente ritardo delle consegne e di fermi linea a valle per attesa
prodotto.
Gli
scarti prodotti da un fermo su una linee da 3500 kg/h,
per un fermo di 7-8 ore si scartano mediamente 200-250 ql di pasta) a causa del cambiamento delle condizioni termodinamiche
all’interno dei tunnel di essiccazione. La
strumentazione adottata per l’ analisi vibrazionale è uno strumento della SKF Microlog
Analyzer, utilizzata con periodicità trimestrale dal personale interno.
I cuscinetti
Uno dei fattori più importanti, che intervengono nel processo d’elaborazione dei dati di vibrazione, è il cuscinetto. Il
cuscinetto è un anello
molto importante del macchinario rotante, in quanto un suo guasto, anche a livello
embrionale, può precludere l’efficienza del macchinario e, nel
peggiore dei casi, danneggiarlo.
E’ poi molto difficile
in una valutazione di valore globale, anche utilizzando tecniche quali Spike Energy e SPM, riconoscere il suo contributo, in quanto
ha un rapporto segnale/rumore molto basso, che è spesso sovrastato dalla vibrazione globale della macchina.
Un'analisi delle
vibrazioni "ascolta" l'interno della macchina. Ogni componente vibra
infatti a modo suo, generando un rumore caratteristico, che nello spettro
lascia un'impronta tipica avente forma di pattern lineare, solo applicando delle tecniche di filtraggio del segnale nelle bande di frequenza più opportune, è possibile evidenziare il segnale proveniente dai cuscinetti volventi. Questa tecnica, denominata Inviluppo, permette l’acquisizione del segnale in alta frequenza
e la successiva demodulazione in bassa frequenza
per l’analisi. L’utilizzo del software Machine Analyst,
completo di database
per il calcolo delle frequenze
di difetto dei cuscinetti volventi, permette di avere una chiara visione dello stato di usura e di lubrificazione.
Attività di manutenzione predittiva
Il programma di manutenzione predittiva realizzato lo suddiviso
in tre punti principali:
1. Sorveglianza: monitorare per rilevare problemi che
potrebbero insorgere;
2. Diagnosi: individuare la causa principale del
problema;
3. Rimedio: mettere a punto azioni correttive;
I vantaggi per
gestore e manutentore sono del tutto evidenti:
1.
Identificazione dei difetti delle macchine
2.
Informazioni sulle cause dei difetti
3.
Ottimizzazione della gestione dei ricambi (scorta)
4.
Pianificazione delle misure di manutenzione da adottare
Data-base software Machine
Analyst
Il punto di partenza è l’impostazione del Data-base, il
quale permette di catalogare gli apparati ed i loro relativi componenti tipo
albero genealogico, elencando in un’apposita scheda macchina i dati ritenuti
essenziali (tipo, costruttore, matricola, potenza, velocità, temperature,
fluidi trattati, ecc.). Ogni punto di misura viene marcato inequivocabilmente
in modo che, quando vengono effettuate le rilevazioni, risulta possibile
riconoscerlo senza creare confusione. E’ necessario conoscere
alcuni parametri fonda- mentali della singola macchina, molto
utili nella fase diagnostica, quali per esempio: il parametro
velocità di rotazione, il tipo di cuscinetto montato e le condizioni
ambientali
Le grandezze fisiche significative delle varie tipologie di macchine rotanti
tengono conto della direzione di misura. Nel caso di motori elettrici sono stati presi
in considerazione le tre direzioni
ortogonali: assiale, radiale orizzontale e radiale verticale.
Per quanto riguarda
la determinazione dei valori di allarme, sono stati presi come riferimenti la normativa ISO 10186-1 per la vibrazione globale, integrata con l’esperienza del personale interno di manutenzione.
La Normativa prevede una distinzione dei macchinari in Classi:
Classe 1: motori elettrici fino a 15 Kw;
Classe 2: motori elettrici
da 15 fino a 75 Kw;
Classe 3: grandi macchine su fondazioni rigide;
Classe 4: grandi macchine
su superfici morbide (Turbogeneratori).
Fig.1 Valori
Tratti da Norma ISO 10186-1
![]() |
Fig.2 Tabella tratta dal manuale SKF “Monitoraggio delle Vibrazioni” di Corrado Cesti |
SKF propone
una tabella (Vibration Severità), basata sui valori di inviluppo (gE), analoga alle
tabelle di velocità di vibrazione (ISO
10816-1); i valori di inviluppo rilevati possono essere confrontati con i valori
della tabella e classi- ficati con giudizi come Buono, Soddisfacente,
Insoddisfacente, Inaccettabile.
Come si può osservare dalla tabella, le classificazioni proposte sono utilizzabili nell’intervallo di velocità di rota- zione che va da 100 rpm a 3600 rpm e per diametri del- l’albero compresi nell’intervallo
da 20 a 500 mm.
I
migliori risultati si sono ottenuti dalla qualità, dalle prestazioni e dall’
affidabilità della strumentazione adottata, nel nostro caso sia per Hardware che
per il Software sono stati utilizzati uno strumento portatile Microlog CMXA50, con
diagnostica nel dominio del tempo e delle frequenza, con risoluzione FFT fino a
12800 linee e range da 1Hz a 40 KHz.
Per
trarre il massimo vantaggio dai dati vibrazionali acquisiti è stata effettuata
un’ analisi di firma vibrazionale o di baseline. Questo lavoro viene effettuato
alla partenza di un programma di manutenzione predittiva, in quanto è
necessario conoscere in prima analisi lo stato di salute iniziale del
macchinario rotante per poter fare successivamente le dovute considerazioni.
GRANDEZE FISICHE INTERESSATE DA UN FENOMENO
VIBRATORIO
Spostamento(micrometri),
velocità(m/s—tasso di variazione dello spostamento, cioè velocità parte
vibrante) e accelerazione(m/s2—tasso di variazione della velocità)(inversamente
proporzionale allo spostamento) ;
Nel
caso di vibrazioni periodiche viene denominata FREQUENZA, il numero di volte
che il periodo d’onda si riproduce in 1 secondo;
- Spostamento: scende all’aumentare della frequenza;
- Velocità: costante all’aumentare della frequenza;
- Accelerazione: cresce all’aumentare della frequenza;
Per frequenze basse lo spostamento è migliore da usare in quanto mi rende più chiara la lettura. Per frequenza alte utilizzo l’accelerazione.
Azioni correttive e frequenza di
monitoraggio
Una
volta acquisiti i dati vibrazionali sulle linee di produzione occorre analizzarli
e procedere all’emissione di un report dove vengono indicate tutte le azioni correttive
da intraprendere (tenere sotto controllo, sostituire cuscinetti, sostituire il motore,
controllare serraggio motore, bilanciare la girante, verificare isolamento, etc).
Molto
importante è la decisione della frequenza di monitoraggio. In base all’esperienza
per motori che lavorano a velocità prossime ai 3000 rpm si preferisce non superare
la soglia dei 3/4 mesi a rilevazione.
Nel
nostro caso si è partiti con un monitoraggio trimestrale (4 letture /anno), per
poi passare gradualmente ad una strutturazione flessibile, nel senso che i motori
che presentano un MTBF basso vengono monitorati con frequenza inferiore ai 3 mesi,
mentre motori con MTBF alto possono essere monitorati con frequenza superiore ai
3 mesi.
Un altro
parametro importante è la criticità dei motori. A tale scopo è stato fatto uno
studio per ogni singola linea e per ogni singolo motore.
Avendo
fissato questa base, è stato possibile affrontare un discorso legato anche all’ottimizzazione
dei costi di Manutenzione Predittiva, per esempio, se dal report emerge che un motore
in posizione non critica necessita della sostituzione, si può decidere anche di
continuare a far lavorare il motore fino al guasto (sfruttandolo al 100% della sua
vita), sapendo che la sostituzione può essere effettuata anche durante i tempi del
successivo “Cambio formato” di produzione.
In
seguito si riporta il numero totale di motori analizzati per singola linea, con
il numero di punti di acquisizione:
1. Linea 1: n° 58 motori (174 punti);
2. Linea 2: n°40 motori (120 punti);
3. Linea 3: n°71 motori (213 punti);
4. Linea 4: n°44 motori (132 punti);
5. Linea 5: n°104 motori
(312 punti).
In molti
casi i piani di manutenzione Predittiva vengono considerati come una voce di costo,
questo perché le attività di condition monitoring vengono gestite solo con un approccio
tecnico e non economico-gestionale, volto ad una corretta quantificazione dei ritorni
economici. E’ importante quindi coinvolgere il management aziendale con le informazioni
relative ai costi ed ai benefici derivanti da analisi di questo tipo. Questa attività
può essere effettuata mediante la stesura di specifici report che includono le perdite
di produzione ed i costi di manutenzione associati alla stima dei guasti che sarebbero
potuti accadere in caso di una mancata individuazione del problema.
Si
riporta al riguardo una tabella:
Guasto ipotizzato
|
Guasto motore ventilatore
|
Perdita di
Produzione
|
8 ore/1500€/h
|
Costo ricambi (sostituzione motore)
|
600€
|
Manodopera
|
500€
|
TOTALE
|
13.100€
|
Dalla tabella
si evince che per ogni guasto evitato si ottiene un risparmio di circa
13000 €.
Si riportano
anche i valori relativi ai guasti verificatisi nel 2013, nel 2014 e nel primo semestre
del 2015.
LINEA
|
2013
|
2014
|
2015
|
% 2013/2014
|
% 2014/2015
|
riduzione
|
riduzione
|
||||
1
|
51
|
25
|
3
|
50
|
88
|
2
|
28
|
11
|
1
|
60
|
90
|
3
|
36
|
9
|
2
|
75
|
77
|
4
|
42
|
21
|
4
|
50
|
81
|
5
|
58
|
32
|
6
|
45
|
81
|
Esempio di un analisi (Vista Grafico)
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